La storia di Q
Molti non sanno che la nostra fatina è anche un’insegnante di scuola primaria (elementari). In questo periodo così difficile per tutti e con la DAD (didattica a distanza) sempre abbastanza complicata, diventa difficile rapportarsi con gli allievi. Spiegare ai bimbi di prima elementare il motivo per cui la Q ha delle sue regole. Non può essere seguita da una consonante e che deve avere due vocali dopo di sé. La U come costante e le altre A E I O U a secondo della parola che si vuole comporre. No, non è cosa facile.
Un piccolo racconto
Allora ho pensato di scrivere un racconto del titolo “La storia di Q”. Parla della consonante Q che, non potendo stare con le altre consonanti, decide di partire percorrendo i sentieri di Alfabetolandia. Ad un certo punto sente delle risate e vede delle vocali giocare vicino a una quercia. Subito viene accolta, ma purtroppo non riesce a formare nessuna sillaba, in una coppia. Triste si allontana ma a quel punto interviene la quercia che spiega loro cosa devono fare, che da l’insegnamento ai piccoli.
Metafora di un momento difficile
In questa storia nessun personaggio è a caso. Le letterine rappresentano i bimbi che in questo periodo stanno vivendo un momento molto difficile. Si cercano, vorrebbero stare con i loro amici e trovano, con la fantasia, il modo di farlo. Grazie alla tecnologia possono incontrarsi, ma il dolore che provano nei loro cuoricini se lo porteranno dentro per sempre.
La saggezza dell’esperienza
La grande vecchia quercia rappresenta i nonni, i nonni che in questo periodo non sono meno preziosi di prima, anzi , sono coloro che cercano di incoraggiare e di dire “Andrà tutto bene”. I nipotini non vedono l’ora di poterli riabbracciare. Quello che mi preoccupa è aver sentito questa frase dalla mia nipotina Giada, di 4 anni, che ha detto a me e ai nonni: “Non posso abbracciarvi, io purtroppo trasmetto il virus”. In tanti bambini c’é questa consapevolezza e ciò mi rende veramente triste.
Progetto e voce
Il progetto è nato in collaborazione con Fabio Ricci, voce narrante; grazie alla sua bravura la storia si è trasformata in un video. La dolce musica che accompagna è suonata da me al pianoforte e arrangiata da Fabio, che ha aggiunto tra gli altri strumenti anche la chitarra classica in ricordo di mio nonno Mario Lisbona. I disegni li ho realizzati con carta matita, gomma, pastelli e pennarelli e i miei bambini hanno apprezzato molto. Chissà possa servire anche ad altri, per trasmettere dei valori e degli insegnamenti.