Melody Bach “Adagio” dalla Patetica di Ludwig van Beethoven
Adagio dalla “Patetica”
Ho riscoperto da un mesetto questo Adagio. All’epoca degli studi l’ho sempre suonato con l’opera completa.Rispetto a quando ero ragazzina il suono è molto maturo e vissuto senza aver perso la passionalitá di allora. La meraviglia di questo brano sta nella meravigliosa capacità di Beethoven di riproporre lo stesso tema in modi apparentemente uguali ma con intensità diverse. Si è materializzata una magia: suonare l’Adagio masticandolo e assaporandolo” in ogni sua parte con le dita delle mie mani. Grazie Beethoven e grazie ai miei maestri, che non dimentico mai, per avermelo fatto apprezzare e amare.
Ludwig van Beethoven e Melody Bach
Beethoven l’ho “conosciuto”all’età di 7 anni, quando il mio maestro Gianni Manzotti, amico di mio nonno, mi fece imparare Per Elisa, pezzo che porto sempre nel cuore. Mi insegnò su quel pezzo a riconoscere le note scritte fuori dal rigo musicale, le pause, i valori delle note e le alterazioni. Non so come lo suonavo tecnicamente, ma il mio maestro era sempre soddisfatto e mi chiedeva di suonarlo ad ogni lezione. Ho ripreso a studiare Ludwig van Beethoven da più grande, sia eseguendo delle Sonate che ascoltando il suo repertorio pianistico e orchestrale.
Beethoven fino a stare male
Sia per l’esame di Storia della musica, sia per quello di Armonia, dovetti studiarlo in modo più approfondito. Su di me la reazione fisica e mentale fu a dir poco devastante riuscii ad entrare appieno nella musica, soprattutto concerti per pianoforte e orchestra, tanto che un giorno iniziai a vomitare e su consiglio del mio insegnante, smisi. Lo ripresi solo dopo parecchi anni, ‘sostituendolo’ con Bach. La maturità musicale però mi ha permesso di suonare Ludwig van Beethoven, “Al chiaro di luna“, la “Patetica” e altro assaporando appieno la maestosità ma senza stare più male.
